COME E' NATA LA NOSTRA ASSOCIAZIONE

L'Associazione Astronomica Quiesa nasce nell'anno 1992 per opera di otto soci fondatori che accomunati dalla passione per l'astronomia decisero di autotassarsi per acquistare uno strumento di media potenza, occasionalmente venduto per una promozione della ditta distributrice per l'Italia, ad un prezzo relativamente conveniente, per l'osservazione del cielo.

Ecco il nome dei soci fondatori:

 

CASANOVA ALESSANDRO, DEL BIANCO LUCA, DEL SOLDATO ADOLFO, GARELLI GIUSEPPE, MASSANTI ANGELO, PERNA ALESSANDRO, RICCI GIULIO, SARGENTINI MARCO.

 

Va qui riconosciuta l'anima ispiratrice del gruppo: Massanti Angelo che ebbe l'idea e si occupò di cercare i soci che contribuirono all'acquisto del primo strumento osservativo dell'associazione.

 

Entro il mese successivo all'acquisto del telescopio fu stilato ed approvato lo statuto dell'associazione ed il relativo regolamento.

 

Fin dall'inizio fu deciso di aderire all'Unione Astrofili Italiani che con sede c/o l'Università di Padova riunisce circa 939 fra singoli soci ed associazioni in tutta Italia (dati al 30 giugno '95). Questo ci permette di restare sempre aggiornati sui fenomeni astronomici e sulle esperienze degli altri aderenti U.A.I.

 

All'inizio fu un po' difficile imparare ad usare il telescopio e a fare confidenza con la volta celeste, ma per fortuna alcuni soci con precedenti esperienze permisero a chi ne sapeva meno di acquisire una sufficienza conoscenza di base, spesso approfondita con riviste specializzate in astronomia che vengono scambiate tra i soci.

 

Va precisato che la nostra è una associazione non riconosciuta mediante atto notarile. Abbiamo preferito destinare le nostre risorse alla crescita ed al graduale sviluppo dell'attrezzatura in quanto il riconoscimento ufficiale sarebbe servito solo ad ottenere contributi ai quali, sembrerà strano, non siamo interessati.

 

LUOGHI PER L'OSSERVAZIONE ASTRONOMICA - INQUINAMENTO LUMINOSO

Per osservare la volta celeste è indispensabile allontanarsi dai centri abitati, preferibilmente in collina, lontano dalla foschia e soprattutto dalle luci dei centri urbani. Non a caso da parecchi anni negli ambienti astronomici si parla del grave problema (relativamente al nostro ambito) dell'inquinamento luminoso.

Gli oggetti meno luminosi risentono pesantemente  di questa nuova specie di inquinamento.

Per capire il concetto basta guardare il confronto fra quante stelle si vedono in una serata di luna piena ed in una serata senza luna.

Basta considerare che non si riesce più a vedere decentemente la via lattea ad occhio nudo. Basta chiedere a qualche persona anziana che ancora ci veda bene: dirà che ai suoi tempi, quando non c'era l'illuminazione, si riuscivano a vedere più stelle di adesso.

Devo confessare che io stesso sono rimasto stupito quando alcuni anni fa in una sera serena di agosto andò via la luce nel nostro paese: si riuscivano a vedere più stelle di quante se ne potevano vedere dalla nostra postazione osservativa a Chiatri.

 

IL PROBLEMA DELLA SEDE

Sin dall'inizio si è presentata la necessità di una sede. L'attrezzatura dell'associazione doveva essere custodita in un luogo sicuro, accessibile a tutti i soci e che non disturbasse nessuno al ritorno dalle serate osservative (che quasi sempre si protraggono oltre la mezzanotte). L'unica soluzione fu di rivolgersi alla Misericordia di Quiesa. Ottenemmo un armadietto nella sede ed un ulteriore piccolo spazio dove mettere il resto dell'attrezzatura. Purtroppo la chiave per accedervi fu concessa solo a coloro che già in qualche modo avevano a che fare con la Misericordia o con i Donatori di Sangue. I restanti soci dovevano farsela prestare dai pochi fortunati.

 

"AUTOFINANZIAMENTO" - SERATE OSSERVATIVE "ORDINARIE" - NUOVI SOCI

L'A.A.Q. si è sempre finanziata mediante le quote di iscrizione e con l'autotassazione periodica dei soci. Non ci sono state altre forme di entrata se non Lit 100'000 devolute da Massanti Angelo per raggiungere la cifra necessaria per l'acquisto del primo telescopio.

La quota di iscrizione per i nuovi soci, così come si legge dal nostro statuto, può essere considerata eccessiva, ma è la stessa quota che hanno sborsato i soci fondatori all'atto della costituzione della A.A.Q.. Non potevano esserci soci di serie A e soci di serie B. Comunque sono concesse dilazioni e rateizzazioni. Per quanto riguarda inoltre l'autotassazione c'è da dire che è attualmente sospesa in quanto non sono stati decise nuove spese.

Bisogna comunque precisare che le serate osservative dell'associazione sono sempre aperte al pubblico e chiunque lo richieda viene informato al momento della partenza per il luogo di osservazione. Spesso, soprattutto nei mesi estivi, prima di partire avvisiamo i nostri amici. Purtroppo il loro interesse si limita prevalentemente ad una curiosità superficiale per cui di solito ci troviamo intorno persone interessate solo in caso di fenomeni particolari.

Oltre agli otto soci fondatori, si sono successivamente uniti all'associazione atri tre nuovi soci:

 

CUCCO ALESSANDRA, LUCA DILELIO, GORI GIANLUIGI

 

Con l'autotassazione dei soci e con le quote iscrizione  dei nuovi aderenti sono stati poco per volta acquistati nuovi accessori ed un secondo telescopio.

 

ATTIVITA' OSSERVATIVE APERTE AL PUBBLICO

Nel luglio del '94, in occasione del clamoroso fenomeno della caduta della cometa Shoemamaker-Levy 9 sul pianeta Giove, organizzammo per la prima volta due serate osservative aperte al pubblico. Purtroppo nonostante le nostre richieste fatte per ottenere il patrocinio del nostro Comune non fummo esentati dal pagamento della tassa di affissione dei manifesti realizzati a nostre spese. Quello che più ci dispiacque fu però l'impossibilitò di contattare l'allora assessore alla cultura; nonostante diversi reiterati tentativi di incontro durante le ore di ricevimento, il lasciare nostri numeri di telefono per contattarci, la richiesta formale scritta e protocollata, come consolazione al termine di tutti questi tentativi fatti in vari giorni successivi, fu rilasciato in via amichevole da una dipendente del Comune il numero di telefono di un negozio (credo di Viareggio) dove avremmo potuto trovare l'assessore.

Lasciata perdere la cosa ci rivolgemmo direttamente all’allora Sindaco Sig. Ramacciotti con lettera protocollata e per lo meno nulla fu dovuto alla Pubblica Amministrazione per l'occupazione del suolo pubblico.

Affiggemmo manifesti anche a Viareggio rassegnandoci a tirar fuori di tasca nostra il necessario per le tasse di affissione nei due comuni. Dal punto di vista della partecipazione del pubblico la cosa fu esaltante (affiggemmo anche parecchi cartelli indicatori) anche se non fu sufficiente a ripagarci moralmente della faticaccia fatta ad organizzare il tutto.

 

PROGRAMMI PER IL FUTURO

In futuro sarebbe nostra intenzione ripetere l'iniziativa di pubblicizzare serate osservative aperte al pubblico, ma a dire il vero non ci sentiamo granché entusiasti (chissà perché !).

Attualmente stiamo cercando di organizzarci per realizzare fotografie astronomiche, che potrebbero essere interessanti per organizzare qualcosa di diverso dal solito.

 

CONCLUSIONI

Qualcosa abbiamo fatto e qualcosa stiamo cercando di fare. Promuovere l'interesse per l'astronomia non è cosa facile anche se l’infinito in fin dei conti ha sempre un certo fascino.

Per quanto riguarda invece la nostra attuale sede, come già scritto prima, ci crea qualche preoccupazione. Lo spazio riservatoci all’interno della Misericordia, già di per sè alquanto angusto, è giunto ai limiti della sufficienza a causa del lento ma progressivo aumentare delle nostre attrezzature. Il secondo telescopio acquistato ha trovato posto sulla sommità di un armadio non essendovi altro spazio disponibile. Non è la sua collocazione ottimale.

Ultimamente a causa del sempre minor tempo libero rimasto ai soci solitamente più attivi, sta attraversando un momento di “stanca” e anche le uscite si sono un po’ diradate. Contiamo di “rimettere in moto” l’attività dopo l’assemblea  dei soci ed il rinnovo del consiglio.

 

Cieli sereni a tutti.

 

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